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AUTOSTIMA

Autostima

Una definizione condivisa potrebbe essere la seguente:
“Insieme dei giudizi valutativi che l’individuo dà di se stesso” (Battistelli, 1994).

L’autostima di una persona non scaturisce, però, esclusivamente da fattori interiori individuali, ma si è visto che hanno una certa influenza i confronti che l’individuo fa, consapevolmente o no, con l’ambiente in cui vive e l’interazione con gli altri.
La buona notizia è che l’autostima può essere modificata e costruita giorno dopo giorno attraverso tecniche e strategie cognitive.

Nel processo di formazione dell’autostima distinguiamo due componenti: il sé reale e il sé ideale.
Il sé reale corrisponde alla visione oggettiva delle proprie abilità ovvero a ciò che noi realmente siamo.
Il sé ideale corrisponde a come l’individuo vorrebbe essere.
L’autostima scaturisce dai risultati delle nostre esperienze confrontati con le nostre aspettative ideali. Maggiore sarà la discrepanza tra ciò che si è e ciò che si vorrebbe essere, minore sarà la stima di noi stessi.

La presenza di un sé ideale non è negativo di per sè, può essere addirittura uno stimolo alla crescita, in quanto induce a formulare degli obiettivi da raggiungere, ma può generare insoddisfazioni ed altre emozioni negative se lo si avverte molto distante da quello reale.
Possedere un’alta autostima, dunque, è il risultato di una limitata differenza tra il sé reale e il sé ideale. Significa saper riconoscere in maniera realistica di avere sia pregi che difetti, impegnarsi per migliorare le proprie debolezze, apprezzando i propri punti di forza. Tutto ciò enfatizza una maggiore apertura all’ambiente, una maggiore autonomia e una maggiore fiducia nelle proprie capacità.

Le persone con un’alta autostima dimostrano una maggiore perseveranza nel riuscire in un’attività che le appassiona o nel raggiungere un obiettivo a cui tengono e sono invece meno determinate in un ambito in cui hanno investito poco. Si tratta di persone più propense a relativizzare un insuccesso e ad impegnasi in nuove imprese che le aiutano a dimenticare.

Al contrario, una bassa autostima può condurre ad una ridotta partecipazione e a uno scarso entusiasmo, che si concretizzano in situazioni di demotivazione in cui predominano disimpegno e disinteresse. Vengono riconosciute esclusivamente le proprie debolezze, mentre vengono trascurati i propri punti di forza. Spesso si tende a evadere anche dalle situazioni più banali per timore di un rifiuto da parte degli altri. Si è più vulnerabili e meno autonomi. Le persone con una bassa autostima si arrendono molto più facilmente quando si tratta di raggiungere un obiettivo, soprattutto se incontrano qualche difficoltà o sentono un parere contrario a ciò che pensano. Si tratta di persone che faticano ad abbandonare i sentimenti di delusione e di amarezza connessi allo sperimentare un insuccesso. Inoltre, di fronte alle critiche, sono molto sensibili all’intensità e alla durata del disagio provocato.

Ma cosa concorre a far sì che un individuo si valuti positivamente o negativamente?
Ebbene ci si auto-valuta in merito a tre processi fondamentali:

Specchio sociale: assegnazione di giudizi da parte altrui, sia direttamente che indirettamente ovvero ci autodefiniamo attraverso le opinioni comunicate dalle persone per noi importanti (ed a volte anche non importanti).
Confronto sociale: la persona si valuta confrontandosi con chi lo circonda e da questo confronto ne scaturisce una valutazione.
Processo di auto-osservazione: la persona, osservandosi, può riconoscere le differenze tra se stesso e gli altri.

In generale:
La percezione di una distanza tra come siamo e come vorremmo essere genera emozioni negative di tristezza, tale per cui siamo portati a mettere in atto strategie e comportamenti per minimizzare in qualche modo tale differenza percepita.

Talvolta le autoanalisi che contribuiscono definire l’autostima di una persona sono falsate dalle sue distorsioni cognitive, ovvero da pensieri che inficiano la considerazione di sé.

Il processo mediante cui ci si auto-valuta è dovuto anche alle attribuzioni causali ovvero spesso si cerca di spiegarsi un evento collegandolo ad una causa. Spesso si tende ad attribuire un successo raggiunto ad una causa esterna (es. la fortuna) oppure ad una causa interna (es. la tenacia).

Strategie per incrementare l’autostima
l’incremento delle capacità di problem solving, poichè spesso l’autostima è funzione delle proprie capacità di risolvere i problemi.
l’implementazione del dialogo interno (self – talk) positivo; l’autostima, infatti, può essere incrementata attraverso il dialogo positivo con se stessi, utilizzando la propria voce interiore. In altre parole, se noi per primi inviamo dei messaggi positivi alla nostra mente, è molto probabile che le autopercezioni possano migliorare.
la ristrutturazione dello stile attribuzionale, tesa a farci raggiungere una maggiore obiettività, grazie alla quale potremmo, ad esempio, interpretare gli avvenimenti o le situazioni che non dipendono da noi come semplicemente sfavorevoli.
il miglioramento dell’autocontrollo;
la modificazione degli standard cognitivi: ponendoci aspettative eccessivamente elevate, infatti, corriamo il rischio di non essere all’altezza di quelle attese e, quindi, di influenzare l’autopercezione.
il potenziamento delle abilità comunicative.

Consiglio: tieni ben presente che la mente è ‘come una lente: la visione di sé stessi e del proprio corpo avviene attraverso questa lente che può modificare, deformare, ampliare o distorcere ciò che osserva.
Dobbiamo quindi imparare a conoscere questa lente e i suoi filtri, perché essa influisce non solo sul modo in cui vediamo il nostro corpo, ma sul modo in cui vediamo noi stessi in generale. A sua volta, il modo in cui vediamo noi stessi è a fondamento del nostro modo di porci rispetto all’ambiente, alla nostra vita. Dobbiamo imparare a neutralizzare le visioni distorte che non ci permettono di accettarci per come siamo

Un concetto che interviene nelle valutazioni che la persona compie su se stessa e, di conseguenza, influenza l’autostima è quello di autoefficacia.
Per autoefficacia si intende la fiducia nelle proprie capacità di escogitare le strategie che ci consentono di affrontare nel modo ottimale qualsiasi evenienza. Il concetto di autoefficacia dipende da molte variabili tra cui l’esito brillante di precedenti situazioni problematiche affrontate, lo stato di benessere derivante e le auto-persuasioni positive; anche la capacità di immaginarsi vincenti in esperienze gravose sembra migliorare la fiducia nelle proprie capacità.